Crisi del settore moda: tra consumi e gestione delle risorse umane

Prendiamoci un momento per affrontare la crisi del settore moda.

È quello che ho fatto per valutare la situazione attuale del settore moda.

Analizzo il contesto da più di 10 anni e come docente mi sento in dovere di rinnovare i concetti che divulgo.

Blog di moda? Non siamo riduttivi…

Per questo è nato Moda Genetica. E… a proposito di “codice genetico in evoluzione” (come dice il motto), nella mission c’è scritto

Modagenetica.it è il blog/osservatorio… dove imprenditori, creativi e comunicatori si incontrano per dialogare.

Non possiamo più esimerci dal dialogo, altrimenti abbiamo di fronte un catastrofico fallimento del settore moda.

Non me lo sto inventando, e lo sapete bene.

Qui c’è l’indagine di CNA Federmoda sulla crisi del settore spiegata su Pagine Tessili, dove sono riportati i risultati di 600 aziende intervistate da CNA.

E no, non possiamo rimanere a guardare.

Dunque, mi sono fermata a riflettere per intercettare, dal mio punto di vista, delle debolezze tipiche del settore e ho rielaborato i concetti che scandisco durante le mie lezioni per dialogare con i giovani.

Chi meglio di loro, in questo momento può interpretare il futuro?

Siamo arenati in un passato che sta sparendo, arenati in principi che non fanno più parte della consapevolezza del “consumatore“.

Qui mi fermo di nuovo a riflettere.

Nell’era della sostenibilità davvero parliamo ancora di “consumatori”?

Nell’era della guerra al consumo?

È evidente che dobbiamo cambiare anche i termini che abbiamo sempre utilizzato, per interpretare un nuovo comportamento di acquisto.

Crisi del settore moda e mancanza di dialogo

In questa analisi empirica, intravedo una grande debolezza, l’incapacità di dialogare con i giovani, eppure è questo l’elemento che ha sempre permesso l’evoluzione e il successo nel tempo.

Sottolineo due atteggiamenti che non sono proattivi alla continuazione e che non favoriscono il dialogo:
– i senior delle aziende non si impegnano a conoscere i junior (la voce del tempo futuro) e ogni tirocinio passa senza accrescere il reciproco bagaglio di informazioni
– i junior non si sentono ascoltati e schiacciati dalla magnificenza dell’esperienza, sopraffatti dalla sindrome dell’impostore, “chi sono loro per cambiare il mondo?” Coloro a cui i senior hanno sempre detto “chi sei tu per mettere in discussione l’esperienza che ho alle spalle?”

Crisi del settore moda e precariato

In questa prevaricazione di orgoglio, i junior affogano le loro frustrazioni spostandosi di azienda in azienda.

L’abbiamo imparato con il precariato che il turnover precoce è una falla molto dispendiosa del sistema.

Lo stesso turnover veloce che ha alimentato l’impazienza e la frustrazione dei junior, che si sentono “incapaci di apprendere subito/immediatamente” e quando non riescono (perché siamo esseri umani) sentono di fallire.

In questa frustrazione, non ci sono più molti senior che instaurano il dialogo con i junior, per dimostrare loro, guardando ai nostri nonni, che la crescita di una persona avviene lentamente e con la gavetta, proprio come ai senior è stato permesso di fare in un altro periodo storico.

Questa grande debolezza oggi sta portando il settore al fallimento.

Si chiedono giusti sussidi, ma dove sono le soluzioni?

Ci sono e per conoscerle bisogna dialogare con i junior.

Workshop di moda per rispondere alla crisi

Alla fine di ogni workshop che porto avanti, chiedo la realizzazione di un progetto di gruppo che simuli l’ideazione di un nuovo brand, in quel momento c’è tanta ricchezza, che se solo le aziende potessero davvero cogliere, tante scelte sbagliate potrebbero essere evitate e tante scelte giuste potrebbero essere intraprese.

Crisi del settore moda e gestione delle risorse umane

Perciò ho preso la decisione di supportare i junior nell’affrontare la situazione a testa alta, dimostrando loro che la frustrazione che percepiscono non dipende da loro, ma che possono essere davvero la chiave di svolta.

Nel percorso formativo ho pianificato una parte tutta dedicata all’analisi dei comportamenti di senior e junior, all’analisi SWOT del contesto e al modo in cui lo si può affrontare.

Non aggrappiamoci a un passato che non esiste più, la grande esperienza che i senior vantano deve essere destrutturata e reinterpretata dai junior e mi piacerebbe tanto poterlo dimostrare con dati analitici, fornite da aziende che questa esperienza la sperimenteranno.

Chi lo sa. Può essere un’idea per il mio prossimo progetto. Se mi cercate sono qui a info @ modagenetica.it

Celeste Priore

PS: foto scattata da me durante la conferenza internazionale Fashion in 3D https://zonemoda.unibo.it/fashion-in-3d-decolonizing-deconstructing-decentering/