La moda che affronta il Coronavirus: Feeling Better
Avevo contattato Barbara Gangemi di Feeling Felt Design, per arricchire l’articolo “Moda e Coronavirus: perché ci stiamo sforzando di dare il meglio di noi stessi”, che ho iniziato a scrivere con l’inizio del periodo Covid-19.
Tanto mi ha colpito il progetto Feeling Better che ho voluto realizzarne un articolo ad hoc. Ed ecco un’interessante testimonianza di una professionista del settore moda.
Barbara spiega quanto sia importante la collaborazione fisica con i fornitori ed è un fattore fondamentale, che in questo momento è venuto meno, con un conseguente rallentamento delle attività di lancio previste per la nuova collezione.
Dunque, sottolinea come sia importante non fermarsi e utilizzare questo momento di pausa forzata per continuare a lavorare sul miglioramento del prodotto e sulle strategie di marketing associate. Non solo, Barbara racconta della scelta di rimanere attivi in questa emergenza, per esprimere la vicinanza agli italiani, attraverso tre importanti iniziative:
- devolvere il ricavato degli ordini ricevuti nel mese di Aprile alla Protezione Civile, per sostenere chi sta combattendo in prima linea l’attuale emergenza sanitaria;
- realizzazione di un video per ringraziare chi sta facendo la sua parte;
- sviluppo del progetto Feeling Better e lancio della piattaforma interna al sito, che raccoglie l’insieme di servizi utili per affrontare la quarantena.
Rimango piacevolmente stupita quando incontro tale proattività e positività. Decisamente è un atteggiamento importante questo che viene portato avanti da Feeling Felt Design (azienda della quale non vedo l’ora di parlare in maniera più approfondita) e Barbara sottolinea quanto questa situazione sia utile per
pensare con calma: rallentiamo e ci prendiamo del tempo per riflettere e progettare.
Anche se l’unico strumento ora possibile, al di fuori delle interazioni sociali, è la fantasia, comunque è questa che permette di intravedere opportunità prima offuscate, come quella delle collaborazioni digitali. Proprio da questo spunto nasce la piattaforma Feeling Better, per:
- aiutare: con suggerimenti sanitari utili;
- sorridere: buone notizie e pillole di felicità per provare a vedere il bicchiere un po’ meno vuoto;
- sopravvivere: strumenti utili e iniziative per affrontare insieme la quarantena.
Mentre leggo le risposte di Barbara, mi rendo conto di quanto l’approccio positivo sia l’unico modo possibile per lottare davvero.
Non che le minacce non esistano per Feeling Felt Design, che come molti ha subito le restrizioni dell’emergenza sanitaria, non che non ci siano incertezze sulla ripresa. Ma è necessario credere che
con la giusta prontezza nel cercare nuove soluzioni si possa avere la forza di rialzarsi. Ora più che mai è giunto il momento di ripartire dai valori di sostenibilità ambientale e sociale, ci auguriamo possa servire a umanizzare l’intero settore moda.
Emozionante lo spirito di queste parole, che bisognerà far tornare alla mente quando probabilmente cambierà tutto, non necessariamente in peggio.
Dunque, quali sono i prossimi obiettivi Barbara?
“Prevediamo il lancio di nuove collezioni e servizi, che rispettino i principi dell’economia circolare e pongano al centro il cliente, sempre più partner nella creazione dei nostri prodotti. Continueremo inoltre a incoraggiare un consumo consapevole e responsabile delle risorse, perché crediamo che ognuno possa fare la differenza, anche nelle proprie scelte quotidiane.”
Come per tutti, questa è una situazione nuova e molto complessa, che segnerà il futuro della società, per questo Barbara sottolinea che le scelte di oggi, ancora più di prima, saranno determinanti per comprendere che non siamo “i padroni della Terra, ma i suoi ospiti.”
Ora abbiamo acquisito una consapevolezza che prima non avevamo, per questo non resta che usarla per avviare la strada verso un mondo migliore da costruire insieme. Questi sono i concetti racchiusi nelle frasi dell’intervista, che voglio concludere con le parole testuali di Barbara.
Crediamo sia il momento di riflettere su quanto la nostra “normalità”, che tanto ci manca, abbia qualcosa di sbagliato, che possa essere rivisto sotto una chiave etica e che questa crisi possa essere trasformata nell’opportunità di creare insieme un futuro più sostenibile. […]
Ci stiamo rendendo conto, solo ora, di quanto diamo per scontate la libertà e la socialità, di quanto sia importante il calore di un abbraccio. Che siamo una società e che se ognuno fa la sua parte possiamo rinascere più forti di prima. Ma anche, che le risorse delle Terra non sono infinite e che l’ambiente va rispettato.
Celeste Priore