Come non gestire una Pagina Facebook

Come non gestire una Pagina Facebook

Gestire la pagina Facebook aziendale da sè? Certo, questo ti permette di risparmiare costi per il personale. Sei tu che conosci le dinamiche aziendali, il prodotto o il servizio che offri, chi meglio di te saprebbe comunicarlo?

Fin qui tutto giusto! Dunque non ti serve una mano e ottieni ottimi risultati con il tuo operato. Ma hai tutto il tempo a disposizione per farlo?

“Sì, in maniera sistematica e la pagina continua a crescere, mentre faccio l’imprenditore”

– Ti dico, allora, “Complimenti!”

“Sì, ma non riesco ad aggiornare sempre la pagina”

Ti dico, che così probabilmente non otterrai buoni risultati, piuttosto quello che riuscirai a fare non sarà altro che una perdita di tempo, perché? Te lo spiego subito.

Gli utenti che seguono la pagina aziendale sono fedeli alle proposte che di tanto in tanto vengono mostrate, esse sono in grado di creare un “legame”, una relazione con gli utenti che seguono e “vogliono” rimanere aggiornati su cosa c’è di nuovo o in che modo possono risolvere i propri problemi.

Hai pianificato le informazioni giuste da fornire? Il tuo tempo non può mettersi tra la tua azienda e il tuo potenziale cliente… ne guasterebbe il rapporto… Pensa a quando qualcuno ti dice “Ci vediamo poco” e gli rispondi che non hai tempo, quel rapporto, se non è solido, tenderà con il tempo ad allentarsi, proprio come il tuo potenziale cliente smetterà di seguirti.

Ecco un grande ERRORE da non fare… acquisire contatti non vuol dire necessariamente “conversione” in clienti, ma è più facile che i clienti siano propensi a diventare nuovamente clienti (di altre proposte) se il rapporto è costantemente coltivato.

Inutile dire quanto sia importante Facebook per il tuo business, perché ti sarai accorto o accorta, che Facebook è un ottimo canale per migliorare la tua relazione con l’utente, potenziale cliente.

ERRORE da non fare è sicuramente non avere un canale di comunicazione social, che sia alternativo al sito web e che ti metta in relazione diretta con il pubblico che ti segue. Solo tramite questo potrai stringere il legame e renderlo solido nel tempo.

ANCHE SE… non tutti i business richiedono la creazione di una pagina Facebook (talvolta è utile guardare ad altri canali social, quali YouTube, Twitter, Instagram, Pinterest, Linkedin, TikTok e via dicendo…). Sarà la strategia di Brand a definire il canale più efficace.

Tornando alla pagina aziendale Facebook, non ti serve sapere che dovrai allietare i tuoi Fan, creare dei post, cercare di catturare l’attenzione dei tuoi potenziali clienti e non ti basterà investire su campagne pubblicitarie per incrementare i Like, perché sono sostanzialmente INUTILI, infatti, potresti ritrovarti con migliaia di like e non ottenere neanche una conversione.

Perché?

Perché come in ogni rapporto che si rispetti, ciò che manca è il LEGAME AFFETTIVO… se esso manca, il Like rimane un numero e non la testimonianza della fiducia tra il pubblico e l’azienda.

Proprio per il motivo appena descritto è inutile invitare TUTTI a mettere MI PIACE alla pagina e se lo stai facendo, o qualcuno lo sta facendo per te… sta SBAGLIANDO.

Quindi, i numeri che contano sono le CONVERSIONI. Sei in grado di ottenerle investendo il tempo che hai a disposizione?

“Sì, in maniera sistematica e le conversioni continuano a crescere, mentre faccio l’imprenditore”

– Ti dico, di nuovo, “Complimenti!”

“Sì, ma non riesco a ottenere le conversioni necessarie e a portare avanti il business”

– Ti dico che così probabilmente stai perdendo tempo, perché? Non ti affidi e non ti fidi di uno specialista.

“Sì, ma mi sono affidato a uno specialista e non ha ottenuto le conversioni necessarie a portare avanti il business”

– Ti dico che probabilmente è stata impostata una strategia comunicativa errata, oppure il tuo specialista di fiducia può aver fatto alcuni di questi errori:

  • Sono state fatte troppe offerte che hanno svalutato il tuo servizio o il tuo prodotto (pensa ai prodotti Apple, di quanti sconti puoi usufruire per acquistarne? Pochi o nulla, perché la qualità e il BRAND sono i veri VALORI, quindi questi sono gli obiettivi comunicativi aziendali);
  • Probabilmente Facebook non è il canale giusto per la vendita dei tuoi prodotti (pensa se stai cercando un idraulico, lo cercherai su Facebook? Più probabilmente lo farai su Google…)
  • Sono state utilizzate le giuste immagini? Un’immagine con i capelli crespi può essere un ottimo contenuto per una pagina Facebook Parrucchiera Donna, ma non per il Parrucchiere Uomo, che più probabilmente è interessato al taglio di tendenza, o a come curare la barba. 
  • Sono stati inseriti tutti i contatti? Come faccio a trovare il ristorante se manca l’indirizzo?
  • Ogni post ha il suo obiettivo? Senza un’adeguata CTA (call to action) è improbabile tracciare e ottenere una CONVERSIONE da utente a potenziale cliente/cliente

Come già detto i social network servono per coltivare un rapporto di fiducia, per questo motivo è importante intervenire ed esporsi quando viene richiesto. Prendere una posizione e affermare i valori aziendali serve a definire e rendere sempre più forte la BRAND AWARENESS.

In conclusione è giusto che ti ponga delle domande sulla vera utilità delle azioni che si stanno svolgendo, anzi, questo tipo di analisi permette di trovare le lacune, colmarle e migliorare il processo di acquisizione dei clienti.

Ciò che conta però è evitare in tutti i modi ciò che SICURAMENTE non funziona e il supporto di uno specialista può fermarsi anche solo a uno sguardo da estraneo al progetto e se ti senti formato e in grado di portare avanti le attività senza dover impiegare risorse economiche per un tecnico operativo a tutto tondo, non fermarti e richiedi anche un breve supporto a chi ha sicuramente competenze più avanzate nel settore.

La FIDUCIA è il segreto che muove i rapporti, SEMPRE! Sia che tu voglia affidarti a un esperto, sia, soprattutto, che tu voglia acquisirla dai tuoi potenziali clienti.

Brand Awareness e Pagina aziendale Facebook

Una pagina Facebook che viene aggiornata solo periodicamente, che presenta delle lacune, nella quale gli ultimi post sono stati pubblicati in date passate e senza un minimo di organizzazione, dimostra scarsa accuratezza e non crea fiducia nell’utente finale, tanto meno crea i presupposti per stabilire una relazione di stima.

Ogni qualvolta mi è stato dato l’incarico di gestire una pagina Facebook già avviata da altri, la prima cosa che ho voluto stabilire insieme a chi di dovere, sono stati gli obiettivi della pagina stessa. Parlare a lungo con i responsabili del brand/prodotto e stabilire cosa si vuole ottenere dalla presenza sul famoso Social Network è il primo passo da compiere verso il raggiungimento delle proprie finalità.

Stabiliti gli obiettivi e avendo analizzato in precedenza i punti deboli, per colmare le lacune temporali e la carenza informativa della pagina in questione, ho provveduto alla realizzazione di post retrodatati in modo sistematico e avviato un piano editoriale utile a migliorare la Brand Awareness, attraverso la presentazione di contenuti testualmente più professionali e graficamente più coerenti.

Inoltre, nel caso di pagine internazionali, ho richiesto la traduzione preventiva dei post, utile a incentivare la fidelizzazione degli utenti esteri.

Altra cosa molto importante (sarò noiosa e ripetitiva ma ho imparato che certi concetti è meglio ripeterli fino allo sfinimento!) è quella di individuare il target di individui a cui ci si vuole rivolgere, quindi ho proceduto con questo tipo di analisi, che è fondamentale sia per stabilire il tipo di linguaggio da utilizzare sia il tipo di messaggio da comunicare.

Nella fase iniziale dell’utilizzo dei post ho verificato il tipo di attività ed engagement, con l’obiettivo di incrementare la visibilità della pagina, attraverso informazioni non solo inerenti ai prodotti dell’azienda, ma anche relative al settore in generale:

  • una NEWS al giorno;
  • un ADVICE settimanale;
  • un TOUR settimanale;
  • un post referenze settimanale.

Il piano editoriale, da stilare in fase di studio della strategia di comunicazione, è di fondamentale importanza per costruire continuità informativa, professionalità e fidelizzazione.

Bisogna stabilire e seguire pedissequamente il piano creando non solo un calendario editoriale da rispettare, ma anche stabilendo degli appuntamenti fissi che creino con i nostri utenti un “legame” che vada anche al di là del semplice interesse per gli argomenti trattati.

Ad esempio l’introduzione dell’ADVICE di settore, è stata mirata a incentivare la scoperta del brand tramite “consigli utili”, in grado di stabilire una reale relazione.

Nessuno può suggerire a priori quali siano le tipologie comunicative da applicare, perché ogni brand e ogni prodotto costituisce un caso unico. Di certo si potrà prendere spunto dalle comunicazioni avviate per i brand del medesimo settore o con il medesimo target di utenti, ma si deve tenere sempre presente che l’originalità è una caratteristica irrinunciabile, quindi sarà sempre meglio fare affidamento sul nostro fiuto e sulle nostre esperienze precedenti.

Dopo aver messo in atto il piano editoriale è importante passare alla raccolta dei risultati per analizzare il “successo” di una certa tipologia di post, del pubblico coinvolto e soprattutto considerare i giorni e gli orari di pubblicazione che hanno riscosso i migliori risultati, sempre a livello di coinvolgimento di utenti, è la cosa più importante da fare, perché ci permette di poter stabilire quali saranno le strategie successive da seguire e in che modo realizzarle.

Si possono verificare queste informazioni e raccogliere i risultati attraverso gli strumenti Insights di Facebook e il Business Manager, che rivelano esattamente quali sono i momenti della settimana e della giornata in cui vi è maggiore traffico. In base a questi dati è possibile stabilire in quali giornate della settimana e in quali orari è più conveniente pubblicare i post.

Gli argomenti trattati possono essere direttamente riconducibili al prodotto in questione oppure semplicemente possono essere argomenti di interesse per il target di riferimento. Non esiste una regola ben precisa che dia modo di decidere a priori quali argomenti affrontare.

Inoltre, per quanto difficile possa essere, tutte le comunicazioni devono trasmettere i valori del brand senza però diventare noiose, cercando di mantenere costantemente un atteggiamento imparziale. Si deve equilibrare la pubblicazione di contenuti riguardanti il brand, di contenuti co-generati insieme a eventuali partner e contenuti che riusciamo a far generare ai nostri utenti grazie alle strategie che utilizziamo.

Considerazioni: la realizzazione di un BLOG (da inserire in una sezione chiamata “APPROFONDIMENTI”) potrebbe ospitare informazioni in grado di stimolare l’interesse degli utenti finali e di migliorare la BRAND AWARENESS, non solo, anche l’indicizzazione del sito, attraverso l’incremento di contenuti presenti nel web.