Cos’è la canapa tessile?
Quando si parla di usare la pianta di cannabis, la prima cosa che viene in mente è fumare le sue infiorescenze o l’hashish. Ma la canapa è utile anche in molti altri settori, come l’edilizia e il tessile. Ed è proprio di quest’ultimo che si parlerà.
Per canapa tessile si intende una varietà di cannabis sativa che produce piante con steli particolarmente robusti e fibrosi. A causa della bassa concentrazione di THC, viene poco utilizzata dal punto di vista ricreativo, ma è particolarmente interessante per l’utilizzo industriale.
In questo post parleremo della coltivazione canapa tessile, della lavorazione della canapa e quanto rende.
Indice
Dove viene coltivata la canapa tessile?
La storia della canapa inizia circa 50.000 anni fa. Tuttavia, non si deve pensare che all’epoca venisse utilizzata per confezionare vestiti in canapa e sacchi di canapa come avviene oggi.
In effetti, la tecnologia per trasformare le fibre in fili e i fili in tessuto di canapa non esisteva. Forse esisteva un metodo di pressatura delle fibre per ottenere il feltro, ma forse l’abbigliamento in canapa non era così importante per la razza umana in questi tempi antichi.
La canapa cresce spontaneamente nelle regioni a clima caldo. A seconda di come viene raccolta, si producono fibre corte e lunghe, di alto valore e destinate all’industria tessile, dove la lavorazione è più difficile.
Le piantagioni di canapa per uso tessile sono note come “colture da tiglio”, dove ogni pianta della canapa può crescere fino a 7 metri e può essere raccolta entro tre mesi dalla semina.
Poiché la pianta cresce rapidamente e attira pochi insetti, non richiede pesticidi, erbicidi o fertilizzanti, rendendola una piantagione naturale ed ecologica.
Come si ottiene il tessuto di canapa?
Ma come avviene il passaggio dalla pianta ai tessuti di canapa? La procedura non è così complicata. Vengono utilizzati parti che di solito vengono trascurati. Non vengono utilizzate le infiorescenze e le foglie, ma bensì i fusti.
I fusti di tutte le piantine di cannabis sono fibrosi e flessibili. La cannabis fibrosa, con le sue fibre particolarmente resistenti, permette alla pianta di crescere fino a diversi metri di altezza.
Le piante vengono solitamente tagliate verso il terzo mese di vita. Se questo periodo sembra breve, basta ricordare che la canapa è una delle piante tessili a crescita più rapida.
Appena raccolti, i fusti sono ancora compatti e le fibre non possono essere estratte. Quindi vengono lasciati all’aperto per alcune settimane. Muffa e batteri iniziano ad attaccarli, indebolendo la matrice fibrosa.
Naturalmente, questo periodo può essere abbreviato immergendo gli steli in acqua o applicando direttamente una miscela di enzimi che scompone la pectina, ossia quella che si trova anche nelle gelatine e nelle marmellate.
Dopo l’ammorbidimento, i fusti vengono privati della buccia. La corteccia, che è la parte più esterna della pianta, viene separata dal nucleo.
Anche se non è la medesima cosa, nel gambo di un carciofo la parte verde fibrosa è la corteccia esterna e la parte centrale biancastra e morbida è il nucleo.
È fondamentale separarle in questo modo perché, sebbene entrambe le parti siano costituite da fibre di cannabis, la loro morfologia è diversa.
A produrre fibre corte e dense è il nucleo interno, che vengono poi utilizzate principalmente per produrre feltro e tessuti molto compatti. La corteccia esterna, invece, produce fibre più lunghe. Le fibre possono poi essere opportunamente pettinate, filate e lavorate su telai adeguati.
Quanto rende la canapa tessile?
Una delle caratteristiche della canapa è la sua elevata produttività. Infatti viene considerata una delle piante più produttive nelle regioni temperate: 3,5 mesi di coltivazione producono una biomassa quattro volte superiore a quella che la stessa area di foresta produce in un anno.
La canapa cresce molto velocemente ed è in grado di eliminare tutte le erbacce dal terreno meglio dei diserbanti chimici.
È anche una pianta versatile, dal fusto al seme, e gli usi della canapa abbracciano infetti ogni sua parte. In poche parole, della canapa non si scarta nulla.
Ogni azienda produce mediamente oltre 900 quintali di canapa tessile, per un totale che sfiora i 37 mila quintali, mentre la resa media è di quasi 50 quintali per ettaro.
L’abbigliamento canapa, poi, si sta diffondendo rapidamente. Quindi, dal punto di vista finanziario, la resa aumenterà in modo esponenziale.
A cosa serviva la canapa?
Nell’immaginario collettivo, la canapa viene considerata una pianta con proprietà psicoattive in grado di alterare i sensi di una persona. Ciò è vero in parte.
Attualmente usata per produrre vestiti di canapa, tende in canapa e tela di canapa, in antichità il suo utilizzo era a fini terapeutici.
La canapa è ricca di acidi grassi essenziali come omega-3 e omega-6 ed è una fonte preziosa di vitamine come la E e la A e di vitamine del gruppo B (B1 e B2).
È anche ricca di antiossidanti naturali, che aiutano a prevenire allergie e infiammazioni. Ha un alto valore energetico grazie ai carboidrati, buone fibre alimentari e minerali come ferro e fosforo.
Giusy Pirosa